Le settimane che seguono la nascita
Le settimane che seguono la nascita
sono come la traversata di un deserto.
Un deserto popolato di mostri:
le nuove sensazioni che dal di dentro
salgono all’assalto del corpo del bambino.
Dopo il calore del seno materno,
dopo la folle stretta che è la nascita,
la solitudine gelida della culla.
E poi una belva, la fame,
che morde il piccolo nelle viscere.
Ciò che sconvolge il povero bambino
non è la crudeltà della ferita.
È la sua novità.
E la morte del mondo tutt’intorno
che conferisce all’orco proporzioni immense.
Come placare una simile angoscia?
Nutrire il bambino?
Sì.
Ma non solo col latte.
Bisogna prenderlo fra le braccia.
Bisogna carezzarlo, cullarlo.
E massaggiarlo.
Questo piccino: bisogna parlare alla sua pelle
bisogna parlare al suo dorso
che ha sete e fame
come il suo ventre.
Nei paesi che hanno conservato
il significato profondo delle cose
le donne sanno ancora tutto questo.
Perché hanno imparato dalle loro madri,
e insegneranno alle loro figlie
quest’arte profonda, semplice
e molto antica
che aiuta il bambino a accettare il mondo
e lo fa sorridere alla vita.
Fréderick Leboyer
Fréderick Leboyer è nato nel 1918, ha studiato medicina a Parigi a partire dal 1937, ha partecipato alla Resistenza, si è laureato dopo la Liberazione, è stato Chef de clinique à la Faculté, ha lavorato per le Nazioni Unite. Nel 1959 ha avuto un primo contatto con l’India, dove ritorna ogni anno per qualche mese. È da qui che traggono origine le sue ricerche sulla nascita. Delle sue opere Bompiani ha pubblicato “Per una nascita senza violenza” e “Dalla luce, il bambino”.